Chiunque si occupi professionalmente di consulenza sugli investimenti finanziari ha perfettamente presente il fattaccio accaduto in questo settore in questo anno: le banche – mediamente considerate – hanno scelto di aggirare la normativa che gli imponeva di comunicare i costi negli investimenti effettivamente sostenuti per l’anno passato.
Questo è ormai un fatto riconosciuto.
La Consob – cioè l’autorità che avrebbe dovuto vigilare sulla questione – appare tacere, sebbene le informazioni non ufficiale riferiscono che stia lavorando sul problema. Dopo aver diramato un richiamo d’attenzione a fine febbraio, per il momento sembra aver accettato che la grande maggioranza delle banche abbia di fatto aggirato la norma inviando i rendiconti non solo durante le vacanze estive ma anche con formati di fatto illeggibili.
Ci sono delle eccezioni positive. Oggi vogliamo mostrare un rendiconto di una piccola banca con cinque sportelli: Banca Macerata.
Si può scaricare il rendiconto a questo link: Rendiconto 2018 e I° trimestre Banca Macerata
Cosa possiamo osservare?
In primo luogo è di solo 3 pagine!
Fin dalla prima pagina, grazie all’intestazione ed alla struttura tabellare si capisce immediatamente che si tratta di un rendiconto, cioè di una comunicazione importante che merita la propria attenzione.
Nella pagina successiva vi è scritto in evidenza “INFORMATIVA SUI COSTI ED ONERI”.
I dati più importanti sono riportati in forma tabellare e – come vuole la legge – sia in valore monetario, sia in valore percentuale.
Con queste due semplici paginette la Banca avrebbe assolto tutti gli obblighi di legge.
Ma hanno voluto, evidentemente strafare ed hanno inviato una terza pagina per riportare gli stessi dati riferiti al primo trimestre del 2019.
Quindi con tre pagine hanno dato molte più informazioni utili delle grandi banche che hanno speso decine e decine di pagine nel tentativo, perfettamente riuscito, di non far leggere i veri dati importanti ai propri clienti. Talvolta beffandoli addirittura auto-londandosi
per la propria presunta trasparenza!
Cosa possiamo imparare?
L’esempio di questa banca, come di altre piccole banche, ci dice una cosa molto semplice: se le grandi banche avessero voluto rispettare le norme sarebbe stato semplicissimo.
Non è affatto vero che fare rendiconti chiari e trasparenti è una cosa tecnicamente difficile.
È solo ed esclusivamente una questione di volontà, di scelte.
Se si desidera essere trasparente non a chiacchiere, ma con i fatti, le banche avrebbero potuto inviare una comunicazione come quella di Banca Macerata.
Non l’hanno fatto solo perché hanno valutato che non gli conveniva. Hanno preferito esporti a possibili sanzioni, a danni reputazionali, ma lasciare i propri clienti nell’ignoranza sui costi che pagano. Si tratta di scelte.
Fino a quando i clienti non faranno sentire la loro voce e l’Autorità di Vigilanza impiegherà arriverà tardi e bonariamente, le grandi banche continueranno a fare scelte di questo tipo.