Continua la nostra analisi dei rendiconti dei costi ex post delle banche italiane. È la volta del rendiconto di Banca Fideuram che si può definire, volendo usare un eufemismo, una burla. Lasciamo alla fantasia del lettore come dovremmo chiamarla se volessimo chiamare la cosa con il proprio nome…
Fideuram è una delle principali reti di vendita di prodotti finanziari. Il problema di comunicare in modo trasparente ai propri clienti gli effettivi costi applicati è ovviamente un aspetto molto delicato per la banca. Chi si occupa professionalmente di queste cose sa perfettamente che il business di queste società si basa essenzialmente sul fatto che i clienti non sanno quanto pagano per il servizio e guardano esclusivamente il risultato “netto”. Qui la parolina magica è proprio “netto”.
Se i mercati finanziari nei quali i soldi dei clienti hanno avuto un rendimento complessivo pari al 5% e la banca ha incassato il 2% di commissioni lorde il cliente vede il 3% di rendimento. Non si pone il problema che ha versato il 2% alla banca.
Il problema
Il problema è che quel 5% implica una certa volatilità e per fare il 5% bisogna rischiare anni nei quali il mercato magari è negativo, mettiamo di un altro 5%. In questo caso, il cliente vede un rendimento del -7%. Si arrabbia un po’, ma si da la spiegazione al “mercato che è andato male”.
Se il cliente che ha investito, mettiamo 100 mila euro avesse ben chiaro che in un anno negativo ha perso 7.000 euro di cui 2.000 sono di costi pagati alla banca mentre in un anno positivo ha guadagnato 3.000 euro netti ma ha speso 2.000 euro di commissioni questo cliente si porrebbe il problema di capire se questi 4.000 euro spesi in due anni sono spesi per un servizio adeguato.
Fino ad oggi, questa valutazione – salvo casi del tutto eccezionali – non è mai stata fatta dai clienti.
Il rendiconto imposto dalla nuova direttiva comunitaria doveva essere l’occasione per aprire gli occhi ai clienti. Ma è ovvio che le banche hanno fatto di tutto per evitare che questo accadesse, in particolare per il rendiconto relativo al 2018, un anno di mercati finanziari negativi.
Il rendiconto di Banca Fideuram è un esempio lampante delle strategie che le grandi banche e reti di promozione finanziaria hanno posto in atto per nascondere ai clienti i reali costi. La cosa che colpisce di questo rendiconto è la tracotanza con la quale scrivono nel rendiconto, in lettere maiuscole giganti, tali da occupare metà pagina questa frase:
“SIAMO COSì TRASPARENTI CHE NON RIUSCIAMO NEANCHE A NASCONDERE LA NOSTRA SODDISFAZIONE.”
In sostanza, all’interno di un documento con il quale, sostanzialmente, stanno aggirando le norme sulla trasparenza lodano loro stessi per la loro presunta trasparenza!
Il grande Totò avrebbe detto che “ogni limite ha una pazienza!”. Qui siamo proprio alla… diciamo, burla.
Vediamo le caratteristiche
Questo rendiconto dovrebbe indicare, come dato centrale, i costi complessivi degli investimenti effettuati nel 2018 e l’incidenza che questi costi ha avuto sul rendimento nel 2018.
1) Il documento dichiara di essere stato redatto a Giugno 2019 (ricordando che è riferito al 2018!) ma la data riportata nel documento è 16 Luglio 2019 ed il cliente dichiara di averlo ricevuto ad Agosto! La normativa impone di inviare l’informativa sui costi in modo tempestivo!
2) Il rendiconto è composto da ben 37 pagine! Un piccolo manuale sul nulla…
3) L’intestazione di questo volumetto riporta semplicemente “Report consulenza finanziaria” nessun cenno al dato sui costi effettivamente sostenuti nel 2018. Il cliente deve già sapere che in quelle 37 pagine c’è un dato veramente importante, se non lo sa… Fideuram spera che si annoi prima di arrivare al dato (che ha nascosto bene).
4) Scorrendo le 37 pagine del rendiconto di Banca Fideuram si nota chiaramente come abbia fatto di tutto per “allungare il brodo”. Il “capolavoro” della presa in giro è quando si auto lodano per la presunta “trasparenza” (pagina intestata come “La tua banca 9”), ma nelle 37 pagine hanno messo di tutto ad esempio:
I principali numeri di Fideuram
2 pagine con la struttura del gruppo con cartina geografica
Una pagina per indicare la “mission” del gruppo
La storia di Fideuram
Il modello di servizio
La consulenza evoluta sei
Offerta completa integrata
Un’architettura aperta (con un’intera pagina dei loghi delle case d’investimento distribuite da Fideuram)
Due pagine per dare il nome e l’indirizzo dell’agente di commercio con il quale il cliente opera
Lo scenario macroeconomico del 2018 (interessantissimo….)
Due pagine di rendimenti storici dei mercati partendo dal 2007
E non finisce qui
5) Dopo 25 pagine arriviamo finalmente al portafoglio finanziario del cliente e ci sono una serie di informazioni (la consistenza del portafoglio, il profilo di rischio, l’adeguatezza, ecc.) anche utili ma esposte in modo inutilmente prolisso. Notare che queste informazioni sono proposte in modo tabellare e con grafici molto chiari.
6) Dopo 30 pagine arriviamo finalmente alle informazioni sui costi. Questi non sono indicati in formato tabellare, ma in un muro di testo.
7) Non è riportato il dato che costi aggregati rispetto al complesso del portafoglio.
8) Non è riportata l’incidenza sul rendimento dei costi in formato aggregato.
In sintesi
Tutto quello che Fideuram poteva fare per ridurre la probabilità che il cliente fosse correttamente informato è stato fatto!
Ma Fideuram ha voluto strafare: ha perfino scelto di farsi beffe del cliente auto-lodandosi come orgogliosamente trasparenti proprio in un documento che è l’apoteosi dell’aggiramento delle norme sulla trasparenza. Quando è troppo è troppo!
Vogliamo sperare che la Consob dia la stangata a Fideuram che si merita.
Nel caso in cui non lo faccia avremo ben chiaro che la presidenza Savona della Consob non avrà portato nessun sostanziale cambiamento rispetto alla, disastrosa, presidenza di Giuseppe Vegas (1).
Per testare il vostro rendiconto vi invitiamo a completare il Test Trasparenza che Aduc ha preparato appositamente per potervi aiutare a valutare il vostro istituto.
Nota
(1) La presidenza di Mario Nava è stata troppo breve per poterla giudicare.